Karabà Teatro e il CUT presentano “Natura in Tempura”, uno spettacolo che, con ironia e profondità, esplora il futuro della Terra e dell’umanità attraverso una distopia surreale. Tra satira e poesia, la scena si trasforma in una cucina fuori dal tempo, dove il cibo diventa paradosso e gli scarti si fanno nutrimento, in un mondo sull’orlo del collasso.
Lo spettacolo “Natura in tempura” si presenta come una riflessione potente e provocatoria sul futuro del nostro pianeta, mettendo in scena una distopia che affonda le radici nelle attualità ambientali che stiamo vivendo. Ambientato in un futuro che evoca l’anno 2070, il palcoscenico si trasforma in una cucina di un drive-in, luogo simbolico dove i due protagonisti, intenti ai fornelli, si confrontano con l’assurdità di un mondo che sta crollando sotto il peso dell’inquinamento e della devastazione. Le vicende dei personaggi si snodano in 24 ore cruciali, il cui impatto potrebbe riscrivere il destino dell’umanità.



Il progetto nasce da un viaggio attraverso l’America Latina, una lunga traversata che parte da Buenos Aires e giunge fino a La Paz, in Bolivia. In questo percorso, la regista e il suo team hanno avuto l’opportunità di incontrare realtà teatrali e artistiche che affrontano temi simili, ma da prospettive diverse. In particolare, l’incontro con il Teatro de Los Andes a Sucre, Marcelo Katz a Buenos Aires, e i gruppi teatrali Teatro Grito, Maracaracol Teatro e Tabla Roja a La Paz hanno arricchito e contaminato la visione e l’approccio alla creazione dello spettacolo. Grazie a questi scambi culturali, “Natura in tempura” ha subito una metamorfosi artistica, integrando nuovi linguaggi scenici e nuovi spunti sul tema dell’impegno ambientale e della responsabilità sociale. Ogni compagnia, ogni incontro ha contribuito a trasformare lo spettacolo in un’esperienza che non solo mette in discussione la nostra relazione con la natura, ma lo fa in modo creativo e visionario.